XYLAB è un progetto di matrice Open Source partorito dalla mente di Alessandro Tartaglia, classe 1983, designer da Foggia.
Prima di parlare di XYLAB, però, bisogna percorrere un po’ di strada a ritroso e ricostruire quella che è la sua storia.

Alessandro Tartaglia

Nel 2006 Alessandro fonda assieme a due soci il magazine autoprodotto FF3300 che di lì a poco convertirà in studio di design,
Alessandro e soci continuano a lavorare nel settore design in vari studi d’Italia. Alcuni anni dopo ritornano in Puglia, e precisamente a Castignano de’ Greci (in un castello medievale) nascerà la loro Scuola Open Source.
Una scelta che deriva dall’evitare di insediarsi in zone in cui il mercato è praticamente saturo (vedi Milano e Roma) in favore di percorrere l’altrettanto difficile strada di costruire un ambiente lavorativo nuovo nel Sud Italia.
Per Alessandro l’educazione è la leva del vero cambiamento, quello lento e inarrestabile che forse noi non vedremo mai, ma che renderà, di certo, questo posto un luogo migliore per chi verrà domani.

Non è importante da dove vieni, ma dove hai deciso di andare.

XYLAB

La filosofia di XYLAB è volta al cambiamento, purché essa comporti miglioramenti e non sia speculazione ai danni di terzi. Proprio per questo che subentrano l’Open Source e l’etica hacker, entrambe finalizzate alla condivisione.
Il progetto XY di XYLAB ha la finalità di condividere con i partecipanti metodologie e tecnologie che possano rendere più efficienti segmenti produttivi già esistenti: abbassando i costi di produzione, stimolando l’autoproduzione come forma di auto-imprenditorialità e sviluppando capacità progettuali ibride, frutto della contaminazione tra diverse professioni, aprendo così a nuove opportunità.

All’interno di XYLAB, X e Y costituiscono due variabili di metodologie affini:
• X, dedita al new publishing in cui ci si occupa di postdigitale, economia del residuo, autoproduzioni, retri e algoritmi. La nuova editoria è un campo di ricerca a metà strada tra design dei processi, le autoproduzioni e un artigianato nuovo, digitale e non;
• Y, un vero e proprio laboratorio di hacking, innovazione tecnologica e sociale, ed infine storytelling digitale. Videomhacking è il neologismo designato per unificare innovazione tecnologica e storytelling, l’obiettivo ultimo vuole trasformare il modo di raccontare tramite il video.

Y nasce successivamente dando la possibilità a XYLAB di poter accogliere un maggior numero di studenti – esattamente il doppio – così come di tutor e docenti.

XYLab

La Scuola Open Source

Ogni workshop è formato da 2 classi, entrambe di 30 alunni, all’interno delle quali si sviluppano quelli che sono gli obiettivi della scuola Open Source, ovvero:
• l’abilitazione di uno spazio fisico dove sia possibile apprendere operando concretamente, in un clima di apertura e condivisione della conoscenza, sperimentando l’innovazione sociale e tecnologica;
• la creazione di un’offerta didattica che possa formare nuove figure professionali pronte ad impiegarsi nel futuro prossimo in modo efficace, ma anche in grado di riconvertire rapidamente e in modo sano attraverso la contaminazione professioni che ormai stentano ad essere competitive sul mercato;
• la correlazione fra didattica e ricerca, affinché si alimentino l’una con l’altra.

xylab scuola open source

La Scuola Open Source vuole sfidare, in termini di immaginario, la mitica Bauhaus. Ma la nostra non sarà una scuola che guarda al centro Europa, piuttosto una scuola che guarda a Sud, il nostro genius loci, senza dimenticare l’innovazione tecnologica e sociale, il mondo globale, le reti e il futuro, rilanciando però sui temi del nostro territorio, configurandosi naturalmente come centro del Mediterraneo, ponte tra culture diverse, luogo di contaminazione e di passaggio.

La peculiarità che emerge da XYLAB è nel presentare un modello di didattica non convenzionale e innovativo. Esso costituisce al momento un canale di spicco nella provincia di Lecce in cui far convergere mondo digitale e filosofia open source, volto a definire un artigianato nuovo ed una scuola più artigiana, che si possa basare sulle relazioni e sulla mutua condivisione di informazioni.

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