Apriamo il nostro blog, affrontando il tema della Web Analytics e in dettaglio oggi parleremo per la prima volta (e in maniera mooolto semplice e veloce) di: tempo di permanenza e misurazione della frequenza di rimbalzo ovvero: misurare il tempo che i visitatori trascorrono su una singola pagina e in totale sul nostro sito web nel corso di una visita (tecnicamente chiamata sessione).

Il valore del tasso di abbandono delle pagine è sicuramente una delle metriche fondamentali principalmente per analizzare:

  • qualità dei nostri contenuti
  • livello di usabilità grafico e architetturale del sito web
  • pertinenza delle informazioni inserite

Cos’è la frequenza di rimbalzo nella Web Analytics

PageLines- creativi_box.pngRimbalzare, metaforicamente è il processo che identifica il processo di atterraggio sulle nostre pagine e quello di abbandono e viene generalmente usato in gergo per descrivere quando un visitatore arriva sul nostro sito Web, non interagisce con le nostre pagine/foglie e vola via in breve tempo. L’utente in questi casi non ha trovato quello di cui aveva bisogno e nel momento in cui attera decide di non interagire con gli elementi (brutta storia).

google analytics.jpgCome si misura il tasso di rimbalzo?

Generalmente, utilizzando Google Analytics, è molto facile perché possiamo tranquillamente aprire il pannello e trovare subito questa informazione nella panoramica dei rapporti dove ci vengono segnalati valori come: visite, visitatori unici, visualizzazioni di pagina, durata media della visita (correlato se vogliamo anche alla frequenza di rimbalzo) e appunto la frequenza di rimbalzo.

frequenza di rimbalzo

Soluzioni, punti di vista ovvero: come diminuire il bounce rate

Frequenza di rimbalzo e tasso di abbandono hanno una valenza propria pur essendo correlate ovvero: “una frequenza di rimbalzo elevata significa che non abbiamo colpito l’utente e abbiamo fatto una brutta impressione, un tasso alto di abbandono significa che abbiamo appena perso una potenziale conversione” il che è problematico. Altra considerazione: non dimentichiamo che le statistiche variano in base alla pagina che stiamo misurando quindi, ad un secondo livello di analisi, sarebbe meglio monitorare con attenzione le landing-page e le singole foglie sulle quali puntiamo di più.

Conosciamo il nostro design?

Assicuriamoci di aver offerto ai nostri utenti la migliore interazione possibile. Rivolgiamoci ai nostri Webmaster, chiediamo consigli e perché no… sperimentiamo nuove soluzioni di navigazione dall’aggiunta di un menu, a call to action vincenti cercando però di complicare il meno possibile l’interfaccia (occhio alla SEO).

Velocità

Miglioriamo i tempi di caricamento, il Web è velocità e gli utenti non vanno sempre d’accordo con il “Loading” e il “Please wait” . Disattiviamo plugin inutili e velocizziamo i tempi di caricamento ottimizzando soprattutto le immagini… questo fattore è estremamente importante non solo per la SEO, non dimenticatelo.

Focus on best place

Concentriamoci sull’analisi generale sino a raggiungere il focus ovvero (la pagina più performante)… confrontiamo le buone pagine alle pagine “cattive”. Una volta individuata la pagina che performa meglio prendiamo spunto da essa e procediamo con split test e paragoni temporali.

Collegamenti esterni e link

Inserire collegamenti esterni… occhio ad esagerare. Se vogliamo proprio consigliare un contenuto esterno al nostro sito (pagina di approfondimento, sito ufficiale della marca ecc.) cerchiamo di farlo in maniera intelligente perché un link facilmente può trasformarsi in un punto di uscita dandoci come si suol dire “la zappa sui piedi”. Il nostro consiglio è inserire collegamenti esterni “intelligenti”.

Parole chiave

In ultimo… monitoriamo le parole chiave, sempre. Questo concetto ha molto a che fare con la pertinenza e la qualità dei nostri contenuti; se decidiamo insieme al nostro consulente di partire con una campagna SEO, assicuriamoci prima di tutto di offrire contenuti pertinenti alle parole chiave scelte ovvero: è inutile pretendere i primi posti sui motori di ricerca se il contenuto correlato a quella parola chiave non è pertinente alla parola chiave stessa.

Se vuoi approfondire questo argomento con noi, contattaci e scopri come migliorare l’esperienza utente sulle tue pagine e aumentare il tasso di conversione.

Tagged with →  
Share →